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Si è spento Kurt Vonnegut,
un testimone oculare dell’olocausto di Dresda

di Christopher Bollyn

12 aprile 2007

[l’originale è qui ]


Chi è più da compiangere, uno scrittore legato e imbavagliato dai poliziotti o uno che vive in perfetta libertà ma che non ha più niente da dire?

— Kurt Vonnegut, Bluebeard, 1987
Mi ha sinceramente rattristato la notizia che Kurt Vonnegut ci ha lasciato; era qualcuno che volevo veramente incontrare e ora mi dispiace di non averlo fatto.

Dopo aver letto Slaughterhouse-Five (1969) [traduzione italiana, Mattatoio n°5 o La crociata dei bambini] alle scuole superiori e aver vissuto un mese presso il macello dove è sopravvissuto al bombardamento di Dresda del 1945, mi sarebbe piaciuto molto passare qualche ora a Dresda, o non importa, ovunque, con il signor Vonnegut.

Schlachthof 5

Finii a Dresda, presso Alter Schlachthof, il vecchio mattatoio, quasi per caso. Il 14 febbraio 2004, esattamente 59 anni dopo il bombardamento alleato di Dresda, ho portato la mia famiglia ad ascoltare il Requiem di Mozart alla Semper Oper di Dresda e dovevamo trovare un albergo economico.

Abbiamo preso un taxi alla stazione ferroviaria e ho chiesto al conducente quale fosse un albergo economico. Il taxi ci ha portato a circa un miglio dal centro del paese lungo un viale alberato, per poi attraversare un grande portale in un muro lungo che affinacava la strada.

Siamo passati attraverso il portale, entrando in un grande complesso di edifici ben costruiti ma inutilizzati che avevano una torre enorme ed estremamente insolita nel mezzo.

A poche centinaia di metri dal portale c’era un piccolo albergo moderno, chiaramente di un’epoca successiva e meno grandiosa, dove abbiamo preso una stanza. Finimmo per restare lì per diverse settimane.

Il giorno dopo ho camminato un po’ intorno e ho chiesto a un giardiniere alcune domande su cosa fosse nel passato quel grande complesso. Alla fine ho saputo che era stato un macello, molto famoso, scientifico, e moderno progettato da Hans Erlwein agli inizi del 1900. Negli ultimi anni era stato abbandonato e la maggior parte degli edifici non era più utilizzata.

All’ingresso principale del complesso c’erano alcuni edifici molto impressionanti, uno dei quali aveva il numero 5 sulla porta. Questo edificio fu il palazzo dell’amministrazione; quando quel complesso edilizio serviva come un campo di prigionia, i prigionieri di guerra alleati lo conoscevano dall’indirizzo postale di quest’edificio principale: Schlachthof 5.

Il 22enne Kurt Vonnegut, prigioniero di guerra, è sopravvissuto al bombardamento di Dresda per mezzo di bombe incendiarie perché lui e altri prigionieri avevano avuto la fortuna di essere stati internati nel macello, dove erano stati messi in un deposito sotterraneo, ben costruito e in profondità, adibito allo stoccaggio della carne. Il giardiniere mi portò in quel deposito, così ho potuto vedere dove Vonnegut era sopravvissuto all’olocausto di Dresda.

Sono stato sorpreso di venire a sapere che pochissimi erano a conoscenza del fatto che i prigionieri alleati erano sopravvissuti al bombardamento in quel deposito, adibito allo stoccaggio della carne, del macello vecchio e che uno di loro, Kurt Vonnegut di Indianapolis, aveva scritto 24 anni dopo un libro molto famoso di quello che aveva vissuto a Dresda.

Vonnegut ha scritto su come lui, al pari del personaggio di Billy, era sopravvissuto nel mattatoio n°5 al bombardamento a mezzo di bombe incendiarie:

Billy era giù nel deposito della carne, la notte che Dresda venne distrutta. C’erano rumori che sembravano i passi di un gigante; si trattava dei bastoni che consistevano in bombe ad alto esplosivo. I giganti camminavano continuamente.

Il deposito della carne era un rifugio molto sicuro. Una guardia andava in cima alle scale ogni tanto per vedere come fosse la situazione fuori, poi veniva giù e sussurrava qualcosa alle altre guardie. Lì fuori c’era una tempesta di fuoco. Dresda era un’unica grande fiamma. La fiamma divorava tutto quello che era organico, tutto ciò che poteva bruciare.

Oggi, il giorno dopo la morte di Vonnegut all’età di 84 anni, la BBC trasmette parte di una sua intervista. Ha detto di essere stato testimone oculare del peggior massacro nella storia europea. Vonnegut aveva l’impressione che circa 135.000 persone fossero state incenerite nell’olocausto di Dresda.

Questo valore è tra i più bassi delle stime di bilancio dell’olocausto di Dresda di quel giorno che era un Mercoledì delle Ceneri, nonché il giorno di San Valentino.

Gli storici inglesi e statunitensi del dopoguerra hanno minimizzato notevolmente il numero delle vittime, e le dimensioni e la brutalità di quel crimine di guerra degli Alleati che è stato l’incenerimento - l’olocausto - di centinaia di migliaia di persone innocenti e del capolavoro architettonico noto come la Firenze dell’Elba.

Un altro testimone oculare, lo scomparso August Kuklane, aveva passato qualche tempo a Dresda, alla ricerca dei suoi genitori estoni tra le centinaia di migliaia di profughi che avevano cercato rifugio a Dresda durante l’inverno disperato del 1945. Kuklane mi disse che si stimava che il numero dei morti nel centro della città, completamente distrutto dall’incendio, era di circa 600.000.

Sia Vonnegut e che Kuklane sono stati testimoni oculari dei caccia statunitensi che mitragliavano al suolo i superstiti dell’olocausto di Dresda:

“Gli aerei statunitensi sono scesi sotto lo strato di fumo per vedere se qualcosa si muovesse. Hanno visto Billy e gli altri spostarsi laggiù e li hanno spruzzati con proiettili di mitragliatrice, ma li mancarono.,” ha scritto Vonnegut.

“Poi hanno visto altri muoversi in prossimità della riva del fiume e hanno sparato loro, colpendone alcuni. Le cose vanno così.”

Fotografia sottostante: dopo il bombardamento i tedeschi bruciarono mucchi di cadaveri
Collegamenti telematici ad alcuni articoli:

Un articolo di Bollyn su Mattatoio n°5:
Bollyn-Slaughterhouse-Five-I.html

Anche i mezzi di comunicazione di massa di Dresda hanno ripreso il lavoro di Bollyn:
Bollyn-Slaughterhouse-Five-I.html#Auf-der-Suche

Un patriota estone è stato testimone oculare del bombardamento di Dresda e dei processi di Norimberga; la vita storica di August Kuklane (1923-2006):
Kuklane_Dresden_eyewitness.pdf

Trovate alcune fotografie del bombardamento di Dresda alla pagina principale del seguente articolo:
EyewitnessToDresden-I.html

Il bombardamento di Dresda - Il resoconto di un testimone oculare, di West Edda, Canada:
currentconcerns.ch/archive/2003/02/20030230.php

Collegamenti telematici ad alcune musiche:

Tra coloro che perirono nel bombardamento alleato a mezzo di bombe incendiarie del 13 febbraio 1945 ci furono undici giovani coristi del famoso coro Dresdner Kreuzchor di Dresda.

Qui di seguito trovate due brevi spezzoni sonori di due musiche, cantate dal coro Dresdner Kreuzchor, tratte da due opere emozionanti del capolavoro di Rudolf Mauersberger, il Dresdner Requiem:

Ecco l’apertura del mottetto Wir liegt die Stadt so wüst:
carus-verlag.com/images-intern/medien/80/8311600/8311600.01s.mp3

Ecco l’apertura dell’Introitus dal Dresdner Requiem:
carus-verlag.com/images-intern/medien/80/8311600/8311600.02s.mp3

Collegamenti telematici a spezzoni sonori di relativi a Vonnegut:

news.bbc.co.uk/olmedia/625000/audio/_629620_dresden.ram
news.bbc.co.uk/player/nol/newsid_6540000/newsid_6547900/6547903.stm?bw=nb&mp=rm

Quella che segue è un’intervista di 30 minuti della BBC a Kurt Vonnegut. Inizia (al minuto 01:50 della trasmissione), con un attore che legge un brano estratto dal libro Slaughterhouse-Five sugli aerei da combattimento statunitensi che il 14 febbraio 1945 uccidevano i sopravvissuti dell’olocausto di Dresda mitragliandoli:

Gli aerei statunitensi sono scesi sotto lo strato di fumo per vedere se qualcosa si muovesse. Hanno visto Billy e gli altri spostarsi laggiù e li hanno spruzzati con proiettili di mitragliatrice, ma li mancarono.

Poi hanno visto altri muoversi in prossimità della riva del fiume e hanno sparato loro, colpendone alcuni. Le cose vanno così.

bbc.co.uk/radio4/arts/frontrow/ram/programmes/frontrow_20060206.ram

Importante:

Christopher Bollyn e famiglia sono MIA (*)

La mia risposta è qui

Nota: non so che fine facciano i soldi che donate a Bollyn, sia direttamente, che acquistando il suo libro! Christopher scriveva articoli gratis, finanziandosi con la vendita del suo libro per bambini ABC book e con le donazioni. Il suo bellissimo ABC book è descritto qui .

Fate circolare i collegamenti telematici ai suoi articoli e cercate di trovare più persone che si uniscano a noi nella nostra lotta per esporre la corruzione. Non permettere “loro” di eliminarci tutti! Mostrate che tutto ciò vi importa!

(*) MIA, ovvero “Missing in Action,” si traduce in “disperso in un’azione di guerra.”