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Prove sismiche indicano che il crollo del World Trade Center è stato provocato da esplosivi collocati nel sottosuolo 

di Christopher Bollyn

28 agosto 2002

[l’originale è qui ]

Due “picchi” inspiegabili presenti delle registrazioni dei sismografi per il giorno 11 settembre [2001] indicano che un rilascio improvviso di una quantità enorme di energia ha fatto scuotere il suolo sottostante le torri gemelle del complesso edilizio del World Trade Center [nel seguito WTC, ndt] — proprio all’inizio del crollo di quegli edifici.

Analisi sismografiche rilevate a 21 miglia a nord del WTC, a Palisades, nello stato di New York, dal Lamont-Doherty Earth Observatory dell’università Columbia.
Sono venuto a sapere della presenza di pozze di “acciaio fuso” trovate alla base del crollo delle torri gemelle che persistevano settimane dopo il crollo. Anche se la fonte di energia che ha generato queste zone incredibilmente calde non è ancora stata spiegata, i sismografi dello stato di New York hanno registrato enormi rilasci improvvisi di energia che hanno provocato “picchi” sismici inspiegati all’inizio del crollo. Questi picchi suggeriscono che alcune esplosioni sotterranee estremamente potenti possano aver abbattuto letteralmente le torri [del WTC] dalle loro fondamenta, provocandone il crollo.

“ACCIAIO FUSO”

Nel piano interrato delle torri crollate, in cui le 47 colonne centrali di supporto erano connesse alle fondamenta, sono state scoperte zone molto calde in cui era presente “acciaio letteralmente fuso” a più di un mese dal crollo. La presenza di calore così persistente e intenso a 70 piedi [circa 21 metri, ndt] in profondità dalla superficie potrebbe spiegare il motivo del cedimento di questi supporti strutturali cruciali.

Peter Tully, presidente della Tully Construction di Flushing, nello stato di New York, mi ha detto di aver visto pozze di “acciaio letteralmente fuso” al World Trade Center. L’11 settembre [2001] Tully ricevette l’appalto della rimozione delle macerie dal sito del World Trade Center.

Tully chiamò Mark Loizeaux, presidente della Controlled Demolition, Inc. [letteralmente, Demolizioni controllate] (CDI) di Phoenix, nello stato del Maryland, per consultarlo sulla rimozione delle macerie.  La CDI si definisce come “l’innovatrice e l’azienda di punta a livello globale nell’ambito delle demolizioni controllate e dell’implosione degli edifici.”

Loizeaux, incaricato della ripulitura dell’edificio federale di Oklahoma City [bersaglio dell’attacco terroristico del 1995, ndt], arrivò sul sito del WTC due giorni dopo e mise a punto il piano di ripulitura per l’intera operazione.

Ho chiesto a Loizeaux a proposito del rapporto che indicava la presenza di acciaio fuso in quel sito. “Sì,” disse, “zone molto calde di acciaio fuso nei piani interrati.” Queste zone incredibilmente calde furono trovate “alla base dei vani ascensori delle torri principali, sotto sette piani [interrati],” ha detto Loizeaux. Il metallo fuso fu trovato “tre, quattro, e cinque settimane dopo, quando le macerie venivano rimosse,” ha aggiunto Loizeaux, il quale ha affermato pure di aver trovato acciaio fuso anche alla base dell’edificio 7 del World Trade Center che è crollato in circostanze misteriose nel tardo pomeriggio [dell’11 settembre 2001].

L’acciaio utilizzato nell’edilizia ha una temperatura di fusione estremamente alta, circa 2.800° Fahrenheit (1535° Celsius). Tully, a cui ho chiesto che cosa poteva aver provocato temperature così elevate, mi ha risposto: “Penso sia stato il combustibile degli aerei.”

Loizeaux mi disse che gli incendi che hanno fuso l’acciaio erano alimentati da “carta, tappezzeria, e altri combustibili compattatisi nei vani degli ascensori dai piani delle torri man mano che cadevano l’uno sull’altro, a «pancake», nel seminterrato.” (*)

Il combustibile degli aerei a base di cherosene, la carta, e gli altri materiali che normalmente si trovavano nelle torri potevano fungere da combustibili ma non erano in grado di generare temperature tanto elevate da fondere l’acciaio, specialmente in un ambiente povero di ossigeno come la zona in profondità nel seminterrato.

Eric Hufschmid, autore del libro sul crollo del World Trade Center intitolato “Painful Questions,” ha spiegato che, vista la mancanza di ossigeno, la carta e gli altri materiali combustibili che si erano compattati nel fondo dei vani degli ascensori sarebbero stati probabilmente “un cumulo fumante senza fiamme.”

Gli esperti sono in disaccordo a proposito della possibilità che il combustibile utilizzato nell’aviazione possa generare temperature così elevate. È impossibile dicono perché la temperatura massima che può essere raggiunta dalla combustione degli idrocarburi, quale il combustibile utilizzato nell’aviazione, effettuata all’aperto nell’aria [i.e. non in una fornace, ndt] è di 1520° F (825° C). Dal momento che gli incendi al World Trade Center erano ricchi di carburante [i.e. il carburante era in eccesso rispetto alla quantità stechiometrica, ndt] (come è evidente dalla presenza di uno fumo nero spesso) si evince che non hanno raggiunto il valore massimo di 825° C.

I punti più caldi sulla superficie delle macerie, dove l’ossigeno era disponibile in abbondanza, erano molto più freddi dell’acciaio fuso trovato nel seminterrato. Cinque giorni dopo il crollo, il 16 settembre [2001], la National Aeronautics and Space Administration (NASA) ha utilizzato un Airborne Visible / Infrared Imaging Spectrometer (AVIRIS) [letteralmente, spettrometro aerotrasportato per la mappatura della luce visibile e all’infrarosso] per localizzare e misurare la temperatura dei punti più caldi. È stata così realizzata una mappa di dozzine di punti in cui le temperature erano elevate; il punto più caldo è risultato essere lo spigolo a oriente della torre sud in cui si è registrata una temperatura di 1377° F (747° C). Si tratta tuttavia di una temperatura [in gradi centigradi] che era inferiore alla metà di quella dell’acciaio fuso ritrovato nel seminterrato.

Le fondamenta della torri gemelle erano profonde 70 piedi [circa 21 metri, ndt]. A quel livello, 47 colonne enormi a profilo rettangolare tubolare, connesse alle fondamenta, supportavano l’intero carico dovuto al peso degli edifici. Le pareti d’acciaio di questi colonne inferiori a profilo rettangolare tubolare erano spesse 4 pollici [circa 10 centimetri, ndt].

(*) In base alla teoria [del crollo a] pancake, il crollo delle torri gemelle sarebbe avvenuto a causa del distacco delle lastre che formavano i piani superiori, le quali cadendo, finivano per trascinare con sé anche i piani inferiori su cui si andavano accumulando. Il primi piani a cadere si sarebbero staccati a causa della distorsione provocata dall’aumento di temperatura dovuta agli incendi e all’indebolimento della resistenza dell’acciaio ad alta temperatura.

TRANCIATE LE COLONNE CENTRALI

I filmati del crollo della torre nord mostrano che l’antenna di comunicazione è caduta prima, indicando che le colonne del supporto centrale devono aver ceduto nei primissimi istanti del crollo. Loizeaux mi ha detto: “È venuto giù tutto allo stesso tempo.”

“Alle 10:29 l’intera sezione superiore della torre nord [del World Trade Center] è stata tranciata dalla base e ha iniziato a precipitare,” scrive Hufschmid. “Se il primo evento fosse stato la caduta di un piano, come ha transcianato centinaia di colonne?”

A Ron Hamburger, un ingegnere strutturale che faceva parte della squadra della FEMA (*) incaricata di valutare la situazione, è stato chiesto se le colonne del supporto verticale hanno ceduto prima dei giunti tra i piani e le colonne; ha risposto: “Questa è la domanda da 64.000 dollari.”

Loizeaux ha detto: “Se avessi dovuto tirare giù le torri, avrei collocato gli esplosivi nelle fondamenta in modo che il peso degli edifici agevolasse il crollo dell’edificio.”

(*) La FEMA è la protezione civile statunitense.

“PICCHI” SISMICI

Alcune rilevazioni sismografiche effettuate dal Lamont-Doherty Earth Observatory dell’università Columbia University a Palisades, nello stato di New York, 21 miglia [circa 34 chilometri, ndt] a nord del World Trade Center, risultano ancora inspiegate.

Mentre gli schianti degli aeroplani hanno provocato uno scuotimento minimo del terreno, sono stati registrati terremoti significativi con picchi [sismici] inusuali all’inizio del crollo di ciascuna torre. Le registrazioni sismografiche effettuate a Palisades mostrano un terremoto di magnitudine 2,1 durante i 10 secondi del crollo della torre sud alle 9:59:04 e uno di magnitudine 2,3 durante gli 8 secondi del crollo della torre nord alle 10:28:31.

I dati sismici registrati a Palisades mostrano che — con l’inizio del crollo — un grosso “picco” sismico ha segnato il momento della maggiore trasmissione di energia al suolo. Le scosse più forti vennero registrate tutte all’inizio del crollo, ben prima che le macerie in caduta si schiantassero al suolo. Questi “picchi” inspiegati nei dati sismici danno credito all’ipotesi secondo cui il crollo delle torri sia stato provocato da esplosioni enormi alla base di quegli edifici.

Un “picco pronunciato di breve durata” è quello che il sismologo Thorne Lay della University of California a Santa Cruz mi ha detto che viene rilevato dai sismografi in occasioni di esplosioni nucleari sotterranee.

I due picchi non spiegati sono in ampiezza più di venti volte quelli delle altre onde sismiche generate da quei crolli e registrate dai sismografi per la componente nella direzione est-ovest quando gli edifici hanno iniziato a cadere.

Lerner-Lam mi ha detto che un aumento di 10 volte dell’ampiezza di un onda [sismica] indica un aumento di 100 volte dell’energia rilasciata [che ha provocato tale onda]. Queste “onde corte di superficie,” sono dovute a “l’interazione tra il suolo e le fondamenta dell’edificio,” stando a quanto riportato dal Columbia Earth Institute della Columbia University [di cui il Lamont-Doherty Earth Observatory fa parte, ndt].

“Gli effetti sismici dei crollo sono compatibili con le esplosioni dei serbatoi per lo stoccaggio della benzina vicino a Newark [nello stato del New Jersey] il 7 gennaio 1983,” ha riportato il 14 settembre 2001 il gruppo sismologo di Palisades.

Un sismologo, Won-Young Kim, mi ha detto che i sismografi di Palisades registrano quotidianamente le esplosioni sotterranee di una cava a 20 miglia [circa 32 chilometri, ndt] di distanza. Queste esplosioni sono provocate dalla detonazione di 80.000 libre [circa 36 tonnellate, ndt] di nitrato d’ammonio e generano terremoti locali di magnitudine compresa tra 1 e 2 [della scala Richter]. Kim ha detto che il camion-bomba dell’attentato al World Trade Center del 1993 non venne rilevato dai sismografi perché non era “accoppiato” al suolo.

Gli esperti non sono in grado di spiegare perché le onde sismiche abbiano avuto un picco prima che le torri si schiantassero al suolo. Ho chiesto di questi picchi al sismologo Arthur Lerner-Lam, direttore del Columbia University’s Center for Hazards and Risk Research [letteralmente, Centro ricerche pericoli e rischi della Columbia University], il quale mi ha risposto: “Si tratta di un argomento su cui attualmente si stanno facendo ricerche e si sta discutendo. Al proposito si sta ancora indagando.”

“Solo una piccola frazione dell’energia del crollo delle torri si è convertita in movimento del suolo,” ha detto Lerner-Lam. “Lo scuotimento del suolo conseguente al crollo delle torri è stato estremamente ridotto.”

Lo scorso novembre Lerner-Lam ha detto: “Durante il crollo, la maggior parte dell’energia della caduta dei pezzi d’edificio venne assorbita dalle torri e dagli edifici circostanti trasformandoli in macerie e polvere o causando altri danni — ma non provocando significativi scuotimenti del suolo.”

Evidentemente, la sorgente d’energia che ha scosso il suolo sottostante le torri ha rilasciato un’energia molte volte più potente dell’energia potenziale totale rilasciata dalla caduta di quelle torri gigantesche.

VERIFICHE PER CONSTATARE SE CI SIANO STATE ESPLOSIONI?

Nonostante molti testimoni oculari abbiano dichiarato che ci sono state esplosioni nelle torri del World Trade Center, gli ingegneri che hanno preso parte alle valutazioni tecniche finanziate dalla FEMA non hanno eseguito nessuna verifica per accertare se l’acciao del WTC sia stato sottoposto a esplosioni, nonostante una verifica del genere venga eseguita frequentemente.

Il dott. W. Gene Corley, che ha indagato per conto del governo la causa dell’incendio alla comune dei davidiani [nel testo, Branch Davidians] a Waco e l’attentato di Oklahoma City, ha diretto la perizia ingegneristica voluta dalla FEMA (*) del crollo del WTC. Corley mi ha detto che, benché alcune verifiche fossero state effettuate sugli 80 pezzi di acciaio recuperati dal luogo dell’attacco, non era a conoscenza di esami tecnici atti a stabilire se l’acciao riportasse i segni di un’esplosione. “Non sono un metallurgista,” ha detto.

VENDERE LE PROVE OLTRE OCEANO

Parecchio dell’acciaio per impiego strutturale del WTC è stato venduto a Alan D. Ratner della ditta Metal Management di Newark, nello stato del New Jersey, e all’azienda, di base a New York, Hugo Neu Schnitzer East. Ratner, a capo della filiale del New Jersey della compagnia di base a Chicago, ha venduto velocemente l’acciaio del WTC ad aziende oltre oceano; secondo quanto riportato, sono stati venduti più di 50.000 tonnellate di acciaio alla Baosteel, un’azienda siderurgica di Shanghai, al prezzo di 120 dollari la tonnellata. Ratner ha pagato quell’acciaio circo 70 dollari alla tonnellata.

Altri carichi di acciaio del WTC sono finiti in India e in altri porti asiatici. Ratner è giunto alla Metal Management dopo aver trascorso parecchi anni alla SimsMetal, un’azienda basata a Sydney, in Australia, che commercia in metalli.


Importante:

Christopher Bollyn e famiglia sono MIA (*)

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Nota: non so che fine facciano i soldi che donate a Bollyn, sia direttamente, che acquistando il suo libro! Christopher scriveva articoli gratis, finanziandosi con la vendita del suo libro per bambini ABC book e con le donazioni. Il suo bellissimo ABC book è descritto qui .

Fate circolare i collegamenti telematici ai suoi articoli e cercate di trovare più persone che si uniscano a noi nella nostra lotta per esporre la corruzione. Non permettere “loro” di eliminarci tutti! Mostrate che tutto ciò vi importa!

(*) MIA, ovvero “Missing in Action,” si traduce in “disperso in un’azione di guerra.”