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Quegli elementi chiave che erano i sopravvissuti alla catastrofe del naufragio della nave Estonia sono stati rapiti?

di Christopher Bollyn

22 gennaio 2005

[l’originale è qui ]


Dove sono il capitano Avo Piht e gli altri membri dell’equipaggio della nave Estonia che mancano all’appello?


Le recenti rivelazioni sulla “sparizione forzata” di due egiziani “sospetti terroristi” condotta in Svezia nel 2001 potrebbe far luce sulla sorte dei nove sopravvissuti alla catastrofe dell’affondamento dell’Estonia del 1994 e che sono scomparsi.

La scorsa settimana, nell’articolo intitolato Gli “aeroplani fantasmi” del Pentagono e le sparizioni forzate ho riferito la notizia di un aereo business jet modello Gulfstream 5, immatricolato negli Stati Uniti, che nel 2001 ha avuto un ruolo nella “extraordinary rendition” (*) o “sparizione forzata” dalla Svezia di due egiziani “sospetti terroristi.”

Come riportato, ci sono prove che un sequestro analogo potrebbe essersi verificato in Svezia, nei giorni successivi al disastro del traghetto Estonia avvenuto alla fine del settembre 1994.

Secondo il giornalista svedese Sven Anér, le sparizioni forzate dalla Svezia non sono una novità; più di 10 anni fa, il 28 settembre 1994, nove membri dell’equipaggio estone, evidentemente sopravvissuti al disastro del traghetto Estonia, scomparvero senza lasciare traccia.

Documenti relativi alle sparizioni dalla Svezia del 1994 e del 2001 indicano che in entrambi i casi sono stati utilizzati aerei a reazione privati immatricolati negli Stati Uniti. Anér ha fornito all’American Free Press (**) la documentazione aeroportuale riguardante gli aeromobili sospettati di essere coinvolti nel rapimento dei nove estoni scomparsi.


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Per sparizioni forzate, secondo lo Statuto di Roma [della Corte Penale Internazionale] del 1998, “si intende l’arresto, la detenzione, o il sequestro di persone da parte o con l’autorizzazione, il supporto o l’acquiescenza di uno stato o di una organizzazione politica, seguito dal rifiuto di riconoscere tale privazione della libertà o di dare informazioni sul destino o sulla sorte di quelle persone, con l’intento di sottrarle alla protezione della legge per un periodo prolungato di tempo.”

La sparizione forzata, una forma di rapimento, è considerata un “crimine contro l’umanità,” secondo lo Statuto di Roma, ratificato dalla Svezia nel giugno 2001.

(*) Le extraordinary rendition sono azioni clandestine, sostanzialmente illegali di cattura, deportazione, e detenzione, eseguite nei confronti di elementi ostili, sospettati di essere terroristi, ndt.
(**) Questo articolo è stato scritto quando Christopher Bollyn lavorava per l’American Free Press, prima che si rendesse conto che si trattasse di un giornale manovrato dagli ebrei criminali.


Gli estoni scomparsi

Dieci anni fa, nel periodo immediatamente successivo al disastro del traghetto Estonia, in cui il 28 settembre del 1994 persero la vita circa 852 persone, almeno nove membri dell’equipaggio estone, i cui nomi sono presenti nell’elenco ufficiale dei sopravvissuti, sono poi scomparsi misteriosamente in quello che sembra un rapimento organizzato da un governo e una sparizione forzata.

Poco dopo quel naufragio, senza che venissero fornite spiegazioni, i nomi di 11 membri dell’equipaggio indicati come sopravvissuti, sono stati rimossi dagli elenchi tenuti dalle autorità svedesi e finlandesi, i quali inizialmente riportavano i nomi di 146 sopravvissuti.

Anér ha trovato 15 diverse liste originali di sopravvissuti, e tutte includevano i nomi, successivamente rimossi, di quegli 11 membri dell’equipaggio estone. Va osservato che un nome compare nella lista bisogna se il superstite si identifica dichiarando il nome, la data di nascita, lo stato civile, e la nazionalità propri.

Ci sono prove concrete che almeno 9 membri dell’equipaggio sono sopravvissuti al naufragio dell’Estonia e successivamente sono stati rapiti e portati all’aeroporto di Arlanda vicino a Stoccolma, da dove sono decollati due aerei privati che hanno lasciato la Svezia.

Il rapimento di questi 9 membri dell’equipaggio ha effettivamente eliminato i testimoni chiave che sarebbero stati in grado di testimoniare a proposito delle condizioni della nave e della causa del naufragio. Il principale di questi testimoni era uno dei capitani della nave, Avo Piht, che la notte del disastro era a bordo, ma non in servizio, e l’ingegnere capo Lembit Leiger. Si pensa che gli altri sette membri dell’equipaggio abbiamo condiviso la stessa zattera di salvataggio su cui erano Piht e Leigero o che siano stati salvati insieme a loro dallo stesso elicottero Y-64.

Nei primi giorni dopo quel naufragio, è stato ampiamente riportato che Avo Piht era sopravvissuto. Per esempio, la sera del 28 settembre 1994 Aktuellt, un programma notiziario televisivo svedese, ha riferito di avere ricevuto una telefonata da Ronald Bergman, direttore della Nordström & Thulin, la società svedese co-proprietaria con lo stato dell’Estonia della nave; quella telefonata informava che il capitano della nave era sopravvissuto e si trovava ricoverato in un ospedale in Finlandia.

Bengt-Erik Stenmark, capo della sicurezza presso l’amministrazione marittima svedese, ha detto alla Reuters che la commissione d’inchiesta internazionale aveva intervistato il capitano Avo Piht. Né Stenmark né la Reuters hanno mai ritrattato questa affermazione.

Il 28 settembre la rete televisiva tedesca ZDF ha mostrato un filmato che mostrava Avo Piht e altri sopravvissuti arrivare all’ospedale universirio di Turku in Finlandia. Secondo Jutta Rabe, un’investigatrice indipendente che indaga sulla verità sul naugragio dell’Estonia, quel filmato successivamente è stato sequestrato da agenti dei servizi segreti tedeschi.

Kairi, la moglie di Leiger, ricevette una telefonata da un parente in Svezia che le disse che un commissario di polizia svedese di nome H. Strindlund aveva telefonato per informarli che il marito era sopravvissuto. Secondo quanto riportato, Lembit Leiger fu ricoverato all’ospedale Huddinge Hospital di Stoccolma e fu dismesso il 29 settembre, 24 ore dopo esservi stato ammesso.

Il giorno dopo, la signora Leiger parlò lei stessa a Strindlund, il quale la informò dei dettagli del volo su cui Leiger sarebbe tornato a Tallinn; Leiger però non fece più rientro a casa.

Insieme a Piht e Leiger, vi sono almeno altri sette membri dell’equipaggio “scomparsi,” i cui nomi sono rimasti nelle liste dei sopravvissuti per giorni: il medico di bordo, il dottor Viktor Bogdanov, Kalev Vahtras, Kaimar Kikas, Agur Targama, Tiina Müür, e le gemelle Hannely e Hanka-Hannika Veide.


Una strana scomparsa

A Tallinn, a mezzogiorno del 28 settembre 1994, i nomi dei sopravvissuti forniti dal Dipartimento dei Trasporti estone sono stati letti alla radio. Kalev Vahtras, timoniere della nave, era uno di loro.

Silver Linde, un marinaio sopravvissuto, ha detto a Jutta Rabe di aver condiviso una stanza d’ospedale a Turku, in Finlandia, con Vahtras.

Vahtras e Linde erano amici e si sono parlati in ospedale. Vahtras non aveva ferite evidenti, anche se la sua temperatura corporea era bassa ed era avvolto in alcune coperte, ha detto Linde.

Linde è andato a visitare altri sopravvissuti, lasciando Kalev solo nella stanza d’ospedale. Al suo ritorno con un altro membro dell’equipaggio, Linde, scoprì che Vahtras non c’era più e che era svanito con tutto il letto.

Linde chiese a un infermiere notizie su Vahtras e gli fu detto che era stato trasferito in un altro ospedale. Un elenco dei sopravvissuti dall’ospedale di Turku mostra il nome Vahtras e la sua temperatura corporea.

La moglie di Vahtras andò a Turku e le fu detto che suo marito era in un ospedale in Svezia.

Alla fine all’Estonia è stato restituito un cadavere irriconoscibile e deturpato che è stato detto sarebbe stato quello di Vahtras, con un certificato di morte che dichiarava: annegato nel Mar Baltico. Linde sta scontando una pena detentiva di 9 anni in Finlandia, incastrarlo da una falsa accusa di traffico di droga.


Il salvataggio censurato

L’Aftonbladet, il quotidiano svedese, ha riportato che il giorno del naufragio il soccorritore Kenneth Svensson, in un’escursione di salvataggio con un elicottero Y-64 della marina svedese, ha portato in salvo 9 persone verso le 3 del mattino del 28 settembre. Mezz’ora dopo, secondo l’Aftonbladet, l’elicottero ha portato i superstiti all’ospedale Huddinge di Stoccolma, giungendo alle ore 04:30 del mattino, con nove persone, una delle quali morta. Non vi sono tuttavia informazioni su chi fossero queste 9 persone.

Il salvataggio precoce effettuato da Kenneth Svensson, però, è stato completamente censurato dalla relazione finale (JAIC) pubblicata tre anni dopo. Secondo la relazione finale, l’Y-64 ha salvato solo una persona alle ore 05:10 del mattino. Svensson ha ricevuto una medaglia per il suo servizio eroico da Owe Victorin, comandante supremo delle forze armate svedesi, e gli è stato chiesto di non discutere la questione.

Come riportato precedentemente dall’American Free Press, innanzitutto fu Owe Victorin ad autorizzare il contrabbando di armi a tecnologia sovietica a bordo dell’Estonia. Ci fu un accordo tra Victorin e Ulf Larsson, il commissario delle dogane, perché uno specifico alto funzionario doganale desse il nulla osta, senza effettuare un’ispezione, per quei materiali contrabbandati al loro arrivo a Stoccolma. Precedentemente, almeno due spedizioni di armi a tecnologia sovietica furono consegnate, trasportate dall’Estonia, nell’ambito di questo accordo, sempre nel settembre 1994.

Jan Lindqvist, responsabile dell’informazione per l’amministrazione dell’aviazione civile della Svezia, ha fornito ad Anér la documentazione di due aerei privati ​​che il ​​28 e il 29 di settembre hanno lasciato l’aeroporto Arlanda di Stoccolma trasportando un totale di 9 passeggeri non registrati.

Il primo aereo, un Boeing 727-200, a quel tempo immatricolato come VR-CLM, apparteneva alla Larmag Aviation Cayman Ltd., una società con sede nelle Bermuda di proprietà di Lars-Erik Magnusson, uno svedese proprietario di un casinò, nonché magnate immobiliare che ha investito molto in un giro di petrolio e di gas naturale in Turkmenistan nel 1994 con fondi prelevati da un’altra impresa, la Fermenta.

Il Larmag 727, un velivolo da 161 posti, arrivato ​​da Amsterdam la sera del 27 settembre, senza passeggeri né carico, è partito alle ore 08:54 pomeridiane il 28 settembre con 4 passeggeri non registrati, diretto ad Amsterdam.

Il secondo aereo, un Gulfstream 4, immatricolato come N971L, appartiene alla International Lease Finance Corp. (ILFC) di Los Angeles, California. La ILFC, una società di affitto di velivoli, è stata fondata da Leslie Gonda, nato in Ungheria con il nome di Goldschmied Lazlo. Oggi, l’American International Group (AIG) di Maurice R. Greenberg è la proprietaria della ILFC, e di cui Greenberg, insieme a Gonda, fa parte del consiglio di amministrazione. Il Gulfstream della ILFC è arrivato ​​circa alle 11:00 pomeridiane del 28 settembre senza passeggeri, provenendo da Amsterdam; è poi partito alle ore 05:13 del mattino del giorno 29 settembre con a bordo 5 passeggeri non registrati, con destinazione Bangor, nel Maine.

L’American Free Press ha chiesto alla ILFC chi al tempo operasse quel velivolo. April Rotondi ha scritto che “nessuno” alla ILFC può essere d’aiuto per rispondere a quella domanda e, quando al telefono gli sono state chieste informazioni al proposito, ha riattaccato.

Anér ha detto all’American Free Press che esisteva un accordo ad Arlanda per cui le fatture relative al Gulfstream della ILFC venivano inviate all’ambasciata statunitense a Stoccolma. Anér, nel suo libro Mayday [segnale utilizzato dalle imbarcazioni per indicare una necessità di aiuto immediata, ndt] sulla catastrofe dell’Estonia, dice: “Sono convinto che entrambi questi aerei fantasma siano collegati alla catastrofe dell’Estonia.”

L’American Free Press ha chiesto a Lindqvist informazioni sulle affermazioni di Anér; “Ho fiducia sulle informazioni che mi ha dato Sven Anér,” ha detto Lindqvist. Alla domanda sul servizio di giornalismo investigativo del programma televisivo Kalla Fakta [letteralmente, I freddi fatti] sul coinvolgimento nella “sparizione forzata” di due egiziani nel 2001 di un aereo Gulfstream 5, immatricolato presso false società di facciata negli Stati Uniti, Lindqvist ha dichiarato: “Grazie alle mie fonti interne, so che tutto quello che è stato riportato in quel programma [televisivo] è corretto.”


Note:
Il sito internet dell’esperto indipendente, svedese ma che sta in Francia, di sicurezza marina, nonché architetto navale, Anders Björkman sulla catastrofe dell’Estonia si trova al seguente indirizzo telematico:
heiwaco.tripod.com/news.htm

Björkman, un ex-ingegnere della marina svedese, ha pubblicato una lista dei sopravvissuti che contiene i nomi dei 12 membri dispersi dell’equipaggio estone e mostra come e quando sono stati soccorsi.

La lista dei sopravvissuti tratti in salvo:
heiwaco.tripod.com/Tabell2flottar.htm

Questo elenco mostra che Avo Piht, Kalev Vahtras, Hannely (Anne) e Hanka-Hannika Veide furono recuperati dall’elicottero Y-64 della marina svedese quando erano a bordo di una zattera X1 alle ore 03:30 circa del mattino (del 28 settembre 1994) e sono stati portati all’ospedale Huddinge di Stoccolma alle 04:40 del mattino. Si tratta del salvataggio effettuato da Kenneth Svensson.

Va notato che Hannely appare nella lista con il suo soprannome “Anne,” che solo lei (o la sorella) avrebbe potuto sapere o fornire.

Questa lista mostra pure che anche Kaimar Kikas, Merit Kikas, Tiit Meos, Agur Targama, e Ago Tomingas, a bordo della zattera di salvataggio X2, furono recuperati dall’elicottero Y-64 e da Kenneth Svensson alle ore 03:50 del mattino circa.

Le nove persone salvate furono portate tutte insieme al ospedale Huddinge, al quale sono giunte alle ore 04:40 del mattino del 28 settembre 1994.

Queste persone furono viste, ebbero il nome registrato, e parlarono con altri membri dell’equipaggio e del personale ospedaliero. Il capitano Avo Piht, inoltre, fu anche filmato e intervistato. L’Interpol, forza di polizia internazionale europea, ha avviato una ricerca di Avo Piht dopo l’affondamento dell’Estonia. La polizia non si mette a cercare un morto.

Ai parenti di questi sopravvissuti furono notificate le condizioni e l’ubicazione di questi loro cari.

Il giorno successivo, il 29 settembre 1994, tutti questi estoni erano scomparsi, anche se i loro nomi sono rimasti su alcune liste [dei sopravvissuti] per più di una settimana.

La dozzina di membri dell’equipaggio dell’Estonia mancanti è uno degli esempi più datati e più eclatanti di “sparizioni forzate.”

Chi ha rapito il capitano Avo Piht e dove si trova?

Lars Magnusson sa dov’era il suo aereo il 27 settembre 1994?


L’articolo di Bollyn intitolato Gli “aeroplani fantasmi” del Pentagono e le sparizioni forzate .

Importante:

Christopher Bollyn e famiglia sono MIA (*)

La mia risposta è qui 

Nota: non so che fine facciano i soldi che donate a Bollyn, sia direttamente, che acquistando il suo libro! Christopher scriveva articoli gratis, finanziandosi con la vendita del suo libro per bambini ABC book e con le donazioni. Il suo bellissimo ABC book è descritto qui .

Fate circolare i collegamenti telematici ai suoi articoli e cercate di trovare più persone che si uniscano a noi nella nostra lotta per esporre la corruzione. Non permettere “loro” di eliminarci tutti! Mostrate che tutto ciò vi importa!

(*) MIA, ovvero “Missing in Action,” si traduce in “disperso in un’azione di guerra.”