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Intervista a James Ennes

5 gennaio 2006

aggiornamenti: 2006-05-05, 2006-08-02, 2006-11-01


[l’originale è qui ]


Parla un ufficiale a bordo della nave USS Liberty durante l’attacco compiuto dai militari israeliani nel 1967 [durante la Guerra dei sei giorni tra Israele da una parte ed Egitto, Siria, e Giordania dall'altra, ndt].

Uno spezzone corto ma importante dell’intervista a James Ennes è stato pubblicato sul sito internet YouTube da uno dei nostri lettori:
YouTube.com/watch?v=jo0yuWsF-vs

Questo spezzone menziona una delle questioni che Alex Jones, Mark Glenn, e altri “truth seeker” cercano di evitare (*).


L’intero equipaggio della USS Liberty fu visitato in ospedale da un funzionario della marina militare statunitense e minacciato di mantenere il silenzio pena finire in galera il resto dei loro giorni!

I vertici delle forze armate statunitensi sono burattini manovrati dai sionisti; per quanto ancora permetteremo alle forze armate statunitensi di fare i cani da combattimento per Israele?

Non dimenticate di ascoltare l’intervista a Wayne Kyle che al momento dell’attacco era a bordo della portaerei USS America che si trovava nelle vicinanze e dalla quale, in soccorso della USS Liberty, furono inviati alcuni aerei che però furono richiamati prima di potere intervenire:
DarylBradfordSmithInterviews_Kyle-I.html 


James Ennes, 1 novembre 2006 4,8 MB
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James Ennes, 2 agosto 2006 4,8 MB
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James Ennes, 5 maggio 2006 4,1 MB
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James Ennes, 1ª ora, 5 gennaio 2006 4,4 MB
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James Ennes, 2ª ora, 5 gennaio 2006 4,4 MB
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Attenzione: non mi fido più di Daryl Bradford Smith (le mie motivazioni sono qui );
ciò non toglie che le nostre interviste contenessero informazioni interessanti.


Alcune questioni discusse:

John S. McCain, Jr., il padre del senatore John McCain, partecipò alla copertura dell’attacco, assistito dall’ammiraglio Isaac C. Kidd.




Gli israeliani sono stati colti molte volte a perpetrare attacchi per i quali hanno cercato di incolpare gli arabi; per esempio: l’Affaire Lavon [letteralmente, Crisi Lavon; nota a volte come Operazione Susannah] e l’attacco dell’11 settembre! Trovate qui un riassunto dei motivi per cui la gente nel mondo li accusa di aver commesso l’attacco dell’11 settembre:
Zion-Summary-I.html 

Se voi o i vostri amici siete confusi dalla possibilità del coinvolgimento dei sionisti, un attacco nucleare compiuto da terroristi potrebbe aiutarvi a comprendere la cosa:
What-if-Koreans-attacked-I.html 





Per ulteriori informazioni, James Ennes ha un sito internet e ha scritto un libro su quell’attacco:
USSLiberty.org

[In figura: (autore) James M. Ennes, Jr. (titolo) Assalto alla USS Liberty / La vera storia dell’attacco israeliano a una nave spia statunitense]

Nel 2004 inoltre la televisione [statale britannica] BBC ha realizzato un filmato intitolato Dead In The Water — The Sinking of the USS Liberty [letteralmente, Morti in mare — L’affondamento della USS Liberty] (*). Informazioni su questo filmato:
BBC.co.uk/bbcfour/documentaries/features/dead_in_the_water.shtml

Potete trovare una versione in alta risoluzione di questo filmato su internet in protocollo torrent, o guardarlo sul sito internet YouTube:
YouTube.com/watch?v=cAxk7Y_pTkw

O sul sito internet Google video(nuovo collegamento telematico)
Video.Google.com/videoplay?docid=-3319663041501647311

(*) La USS Liberty fu danneggiata ma non affondò, ndt.





Il discorso di Ben Freedman aiuta la gente a capire che non c’è nulla di antisemita nel lamentarsi dei crimini commessi da Israele. Questo suo discorso viene ignorato o minimizzato da Alex Jones, Jeff Rense, Webster Tarpley, 911Truth.org, Scholars for 9/11 Truth, e la maggior parte dei truth seeker. Aiutateci a far sì che questa informazione raggiunga la gente. Spedite per posta elettronica il relativo collegamento internet. La pagina al riguardo è:
Ben_Freedman-I.html 


(*) Ovvero che, in violazione delle convenzioni di Ginevra sul trattamento dei prigionieri di guerra, l’8 giugno 1967 presso Al-Arish, nel penisola del Sinai [in Egitto], i militari israeliani avevano ucciso a raffiche di mitra circa un migliaio di prigionieri di guerra egiziani che avevano costretto precedentemente a scavarsi la fossa; poco dopo gli israeliani attaccarono la USS Liberty, una nave statunitense addetta alla raccolta di informazioni che seguiva lo svolgersi degli eventi e che in quel momento si trovava a 12 miglia dalla costa di Al-Arish, ovvero al limite delle acque internazionali, ndt.