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Gli ebrei hanno un cervello differente?

C’è qualcosa che non torna

di K. C.

23 marzo 2008

[l’originale è qui ]
 


Voglio discutere la possibilità che gli ebrei ashkenaziti abbiano cervelli in qualche modo fisicamente diversi dalla maggior parte delle persone.

Pochi mesi fa ho scritto un articolo di psicologia per spiegare come alcuni aspetti della cultura giudaica diano luogo a un comportamento vantaggioso dal punto di vista economico, ma anche lesivo per coloro che li seguono. Poco dopo Eric Hufschmid ha proposto l’idea che probabilmente il comportamento dei giudei fosse dovuto a fattori genetici, quali l’essere discendenti dagli uomini di Neanderthal .

La mia prima reazione a quest’idea è stata di incredulità; sicuramente ci sono categorie di tipi di personalità (per esempio, gli scienziati, gli artisti, i medici, i religiosi, ...) uniformemente distribuite in tutte le razze. Per quanto riguarda gli ebrei originari si può affermare che si comportavano proprio come moderni ebrei ashkenaziti benché questi ultimi non siano loro discendenti.

Studiando ulteriormente la loro storia ho incominciato a dubitare progressivamente delle mie conclusioni precedenti, e più l’analizzavo la questione e meno certo diventato. C’è qualcosa del comportamento di questi esseri umani che sfugge a qualsiasi spiegazione!

Considerate i seguenti fatti:

1. È andata avanti per troppo tempo

Nel corso dei secoli sono sorti e tramontati molti imperi, quali quello romano e quello mongolo. Durante l’ascesa alla ribalta della storia, la gente di questi imperi doveva sentirsi superiore, in qualche modo diversa e migliore delle genti delle altre razze; sostenuta dalla fiducia in sé, ha ampliato i propri eserciti e ha iniziato a conquistare i territori limitrofi. Il risultato finale è stato sempre lo stesso: circondati da nemici e svuotati di risorse, gli imperi sono caduti e successivamente le loro genti sono tornate alla normalità, avendo imparato che, dopo tutto, non erano superiori.

Con gli ebrei è diverso; non importa quante volte falliscono, quanto velocemente cadono dalle posizioni di potere raggiunte, e quante volte vengono cacciati dai paesi che li accoglievano, continuano a credersi superiori; per qualche motivo non hanno mai imparato la lezione.

2. È stata pianificata in anticipo da generazioni

Una delle ragioni per cui è andata avanti per così tanto tempo è dovuta alla pianificazione. Adam Weishaupt con il suo “piano degli Illuminati per un unico governo mondiale” elaborato nel 1776 non poteva nutrire nessuna aspettativa che il suo progetto si sarebbe realizzato nell’arco temporale della sua generazione, né di quella successiva. Tendiamo a considerare i sionisti come criminali, ma che tipo di criminali fa piani per il benessere dei propri nipoti [si intenda, figli dei propri figli, ndt]? La maggior parte dei criminali ha difficoltà a pianificare il proprio pensionamento.

3. Il loro dogma non si diffonde

Un altro aspetto è la letteratura; l’Antico Testamento contiene la Torah e i primi scritti ebraici. in esso vi sono descritte scene di omicidio, incesto, stupro, adulterio, prostituzione, e bestialità; si tratta di un precursore di ciò che sarebbe seguito nel Talmud.

I gentili cristiani leggono regolarmente l’Antico Testamento e quindi devono essere consapevoli di quei passaggi, eppure, in qualche modo, non ne vengono influenzati: il loro pensiero non si converte a quello dei giudei. Ciò dimostra che non è la letteratura a rendere gli ebrei quel che sono; essa piuttosto riflette semplicemente la personalità che già hanno. Originariamente, gente con questa personalità ha prodotto quella letteratura, il che ha permesso di rafforzare le personalità simili delle generazioni successive.

4. È incomprensibile ai non ebrei

Ma forse la prova più convincente è che il complotto sionista è rimasto facilmente nascosto ai gentili. Quasi nessuno che non sia giudeo può concepire il modo di pensare degli ebrei. Di solito infatti l’unico modo per il goy medio di credere all’esistenza di un tale complotto è quello di analizzare uno studio approfondito delle prove che lo lasci incapace di trarre qualsiasi altra conclusione. Si possono capire i pensieri di un’altra persona solo confrontandoli con i propri, e quindi non si è in grado di comprendere un sistema di credenze che non abbia nulla in comune con il proprio. Ciò ha permesso al complotto ebraico di operare quasi allo scoperto, senza che i gentili se ne accorgessero.

Tutto questo indica che il cervello dei giudei incapsula un processo mentale unico che è assente nei gentili; come è possibile?

La variazioni del pensiero nelle razze

La razza a cui apparteniamo determina il nostro aspetto fisico esteriore. Potrebbe anche determinare il nostro funzionamento mentale interno? Questa specifica domanda è considerata un tabù: forse per paura che una risposta affermativa possa non solo incoraggiare, ma anche giustificare, la discriminazione razziale. Si tratta comunque di una domanda legittima, che i truth seeker dovrebbero porre.

Le osservazioni casuali ci dicono che coloro che appartengono alla stessa razza hanno un modo di pensare e di comportarsi simile. Partiamo dal presupposto che ciò sia dovuto al fatto che sono allevati tutti in un modo simile. Benché questo sia indubbiamente un fattore importante, è vero che alcuni comportamenti potrebbero derivare anche dal bagaglio genetico? Ahimè, è difficile rispondere a questa domanda dato che, anche se si può crescere qualcuno in una cultura diversa, quella persona sa di appartenere a una razza diversa e potrebbe comportarsi secondo la razza in cui si identifica.

Un modo migliore per risolvere la questione è quello di esaminare le diverse razze di animali, quali i cani. Ad esempio, un Labrador Retriever (usato come cane guida) ha un carattere completamente diverso da quello di un Pit Bull (usato per i combattimenti). Sono nati in questo modo e nessun addestramento può annullare il loro carattere. Dal momento che i cani non sanno nulla della loro identità culturale, le loro diverse personalità possono essere dovute solamente all’impronta genetica. Le differenze tra le razze di esseri umani è naturalmente di gran lunga minore di quella tra le razze canine, ma l’osservazione precedente è una buona indicazione del fatto che le differenze genetiche possono avere un ruolo anche nel comportamento umano.

In altre parole, sembra probabile in effetti che il comportamento degli ebrei sia dovuto a caratteristiche razziali. Se questo è vero però, si solleva una prospettiva inquietante, e cioè che ... queste persone siano incurabili. Non importa quanto tempo passi, quante volte falliscano i loro piani, o quanta istruzione ricevono, non smetteranno mai di fare ciò che fanno; si tratta di qualcosa che fa parte della loro psiche e seguire questo loro istinto è troppo forte per resisterle.

Arriva in soccorso il DNA

I giudei a volte fanno di tutto per nascondere la loro ascendenza, cambiando il loro cognome e convertendosi ad altre religioni, mentre segretamente aderiscono alla Kabbalah e agiscono in qualità di agenti sayanim contro i goy. Alcuni giudei vanno oltre e si sottopongono a interventi di chirurgia plastica.

Ebbene, ecco qualche buona notizia. Se il loro comportamento è davvero dovuto a cause genetiche, deve essere codificato da qualche parte nel loro DNA e quindi dovrebbe essere possibile identificare il gene o i geni incriminati. Dal momento che è impossibile cambiare il DNA di una persona, si avrebbe un mezzo per smascherare gli agenti [criminali].

Naturalmente, non tutti gli ebrei sono cattivi; molti sono persone perfettamente normali che non hanno interesse nel perseguire gli obiettivi sionisti e alcuni addirittura fanno il possibile per smascherare i loro fratelli malvagi; Jack Bernstein ne è un esempio notevole. Forse questi ebrei non hanno il gene incriminato - i geni non sempre vengono trasferiti alla generazione successiva. Anche in questo contesto le analisi del DNA sarebbero utili perché permetterebbero di identificare gli ebrei che probabilmente non rappresentano un problema; dopo tutto, non ha senso perseguitare gli innocenti.

Determinazione del profilo criminale tramite analisi del DNA

È possibile che qualcuno abbia già ha scoperto i geni coinvolti, ma sia stato costretto a mantenere il silenzio.

Ogni tanto qualcuno suggerisce che il comportamento criminale potrebbe essere dovuto a fattori genetici e che si possa determinare il profilo del DNA di un sospetto sulla base dei crimini commessi. I tribunali statunitensi hanno sempre respinto queste affermazioni, il che dà l’impressione che non vi sia nessun collegamento tra il DNA di una persona e il suo comportamento, ma cosa succederebbe in verità se ci fosse?

Cosa succederebbe se un ricercatore che ha studiato il DNA dei criminali trovasse un legame tra alcuni tipi di reati e il DNA dei delinquenti? E se poi decidesse di estendere la sua ricerca, facendo paragoni con le comunità non-penali scoprendo che gli stessi schemi di DNA si verificano comunemente negli ebrei ashkenaziti?

Ebbene, in questo caso tali informazioni non potrebbero essere fatte trapelare! Un tale ricercatore sarebbe sotto una pressione fortissima per seppellire i suoi risultati una volta per tutte.

Il mistero dei semiti

Tutto questo solleva una questione del perché gli ebrei antichi e moderni si comportano in modo così simile.

Gli ebrei europei (ashkenaziti) amano definirsi semiti e affermano di essere discendenti degli ebrei originari semiti, nonostante il fatto ovvio che essi non abbiano nessuna somiglianza né nella tonalità della pelle, né nei lineamenti del volto. Affermano inoltre di avere le prove del DNA che dimostrano i loro legami ancestrali. Solitamente assumiamo che lo dicano solamente per giustificare la loro conquista della Palestina, ma è possibile che i loro genetisti dicano la verità.

È possibile che abbiano trovato una serie di geni che sono unici sia per gli ebrei ashkenaziti che per quelli semiti, e che siano questi geni i responsabili della somiglianza del loro comportamento. Questo spiegherebbe perché gli ashkenaziti sentano una forte affinità verso gli ebrei dell’antichità e credano di essere a essi connessi, benché ciò non implichi che discendono da essi, soprattutto se le altre caratteristiche non corrispondono. Il DNA muta continuamente ed è più probabile che la stessa mutazione genetica sia avvenuta in razze separate in tempi diversi.

Applicazioni

A che serve tutto questo? Ebbene, innanzitutto permetterebbe alle persone di scegliere meglio coloro con cui desiderano associarsi. Per esempio, un datore di lavoro può richiedere che tutti i candidati vengano sottoposti a un esame del DNA prima dell’assunzione. Se il risultato dell’esame risultasse positivo [alla presenza dei geni incriminati] il datore di lavoro potrebbe quindi decidere di non assumere il candidato, soprattutto per alcuni tipi di lavoro per i quali la storia ci insegna che gli ebrei hanno perpetrato abusi.

Un piccolo problema è che gli esami del DNA normalmente sono di pertinenza degli enti incaricati di far rispettare la legge, i quali difficilmente accetteranno di eseguirli. ​​Oggigiorno fortunatamente molti laboratori privati pubblicizzano le analisi del DNA; di solito fanno questo genere di esami nei casi in cui si vuole stabilire una paternità, ma sicuramente sotto pagamento eseguiranno qualsiasi altro esame.

Discriminazione?

Qualcuno potrebbe lamentarsi che ciò sia discriminatorio, soprattutto considerato che gli ebrei non possono essere biasimati per essere nati con facoltà mentali differenti. È vero? Certamente! Tenete presente però che la discriminazione è accettabile quando praticata a livello personale; si è liberi di scegliere i propri amici e non siamo tenuti ad associarsi con coloro che non ci piacciono (almeno in teoria!).

È considerato inoltre perfettamente accettabile discriminare quando è in gioco la sicurezza pubblica. Non permettono ai ciechi di diventare piloti di aeroplani, né ai ritardati di fare i chirurghi. Non è colpa loro se sono ciechi o ritardati, ma poniamo limiti alle attività che possono svolgere perché c’è la possibilità che danneggino gli altri. Allo stesso modo, non è una colpa essere nati ebrei, ma visto che c’è un’alta probabilità che un giudeo maltratti i gentili, ha senso negare agli ebrei l’accesso a certe occupazioni, come quelle nei mezzi di comunicazione di massa e nel governo.

Gruppi d’azione di soli goy

Un’applicazione migliore del sottoporre le persone all’analisi del DNA potrebbe essere quella di permettere la formazione di gruppi di attivisti per soli gentili, come un GDL (Gentile Defense League) o un AADL (scopritelo da voi!) (*). L’ammissione a queste associazioni potrebbe richiedere che i candidati presentino un esame del DNA. Questo impedirebbe automaticamente l’ingresso agli ebrei, impedendo loro di infiltrarsi, ad eccezione di quelli a cui mancano i geni incriminati. Potremmo poi metterci a guardare gli ebrei gridare al “razzismo”, all’“odio razziale,” ecc.

In realtà questo è già possibile, limitando chiunque dall’aspetto caucasico, ma purtroppo un gruppo composto da soli asiatici o africani sarebbe troppo ridotto e inefficace in Occidente; dovrebbe essere possibile comunque in altri paesi (in Giappone?) ora che internet ha permesso la diffusione delle informazioni [sui crimini commessi dai giudei].

(*) L’ADL, ovvero Anti-Defamation League [letteralmente, Lega anti-diffamazione] è un gruppo di pressione che opera negli Stati Uniti con lo scopo dichiarato di fermare la diffamazione degli ebrei. La proposta di una GDL, ovvero Gentile Defense League, sarebbe quella di una Lega per la difesa dei gentili; l’AADL probabilmente sarebbe una Anti-Anti-Defamation League, ovvero una Lega anti-anti-diffamazione, ndt.

Nel futuro

Benjamin Franklin scrisse una volta che la definizione di follia è fare la stessa cosa ripetutamente aspettandosi risultati diversi. Se è vero allora gli ebrei devono essere tra gli esseri umani più folli della storia dell’umanità. Oggigiorno stanno facendo quelle stesse cose che nel passato li hanno fatti cacciare dagli altri paesi che li ospitavano. È vero, questa volta il loro controllo dei mezzi di comunicazione di massa avrebbe potuto proteggerli, ma sembra che stiano perdendo il controllo sulle informazioni a cui veniamo esposti. Rimango fermo quindi sulla mia previsione precedente, ovvero che nei prossimi anni la loro cacciata in massa dagli Stati Uniti e dagli altri paesi occidentali è per certi versi inevitabile.

Continuerà inoltre a rimanere necessario trovare una cura a questo problema in quanto la cacciata non è mai stata nulla più di una soluzione temporanea. L’istruzione (a quanto pare) non può funzionare e attualmente non è possibile attuare modifiche al cervello umano. Una tecnologia chiamata “coltello gamma” [nel testo, gamma knife] permette di effettuare interventi chirurgici non invasivi mirati che tagliano aree specifiche del tessuto cerebrale; potrebbe funzionare nel caso si trattasse di rimuovere una componente superflua del cervello, ma chi sarebbe d’accordo a sottoporsi a un intervento del genere?

Un approccio più semplice potrebbe essere quello di incoraggiare gli ebrei ad assimilarsi alle altre razze. Se i geni incriminati sono regressivi dovrebbero gradualmente scomparire nel giro di poche generazioni. Visto l’atteggiamento attuale dei giudei nei confronti dei “goy-bestiame,” non aspettatevi tuttavia che ciò avvenga a breve!